Sempre più aziende impiegano i cobot nei propri processi aziendali. Ma questi dispositivi come tutti quelli dotati di intelligenza artificiale non sono cyber risk free. Il risultato di un hack potrebbe essere devastante … o addirittura fatale.
I Cobot o Collaborative Robot sono robot capaci di lavorare fianco a fianco con le persone. A differenza dei robot industriali, questi robot sono in grado di svolgere autonomamente dei compiti normalmente gestiti da essere umani, come effettuare saldature, dipingere con lo spray.
I Cobot sono più piccoli dei tradizionali robot impiegati nell’industria manifatturiera, meno pesanti e dispongono di funzioni integrate che consentono loro di collaborare con le persone in totale sicurezza. Il Cobot, infatti, normalmente non ha solo un pulsante di arresto, ma può anche essere fermato fisicamente usando solo la mano.
Le dimensioni ridotte, rendono i cobot adatti alle aree di lavoro in cui non c’è molto spazio disponibile.
La loro capacità di svolgere con estrema precisione ed in totale autonomia compiti semplici e ripetitivi li ha resi largamente utilizzati. Ad esempio, durante la pandemia da Covid-19, si sono rivelati uno strumento molto valido per effettuare la sanificazione dei reparti ospedalieri, limitando i contagi tra gli operatori sanitari.
Nonostante i numerosi vantaggi, in termini di applicabilità, i cobot possono essere hackerati come un qualsiasi altro dispositivo connesso alla rete.
Se un hacker attacca un cobot, sarà in grado di interagire direttamente con i processi aziendali con ripercussioni dirette anche sulla sicurezza fisica.
Un hacker potrebbe apportare lievi modifiche alla programmazione del robot, danneggiando l’integrità del prodotto senza essere rintracciabile.
Usando uno schema di ransomware, come per molti attacchi ai sistemi informatici, un hacker potrebbe prendere in carico il robot e bloccarne l’accesso, chiedendo il pagamento per rilasciarlo e impedirgli di causare ulteriori danni.
un robot compromesso potrebbe causare danni a persone e / o attrezzature, con conseguenti costi elevati e danni alla reputazione dell’azienda.
Un hacker potrebbe modificare la produttività del robot per causare colli di bottiglia nell’intera linea di produzione e / o danneggiare i prodotti.
Tutti i dati memorizzati possono essere estratti dal controllo del robot attraverso un cyber attack
Il fatto che i robot siano macchine fisiche aggiunge un ulteriore motivo di preoccupazione. Un attacco cyber infatti può avere anche conseguenze sulla sicurezza fisica di un’azienda comportando danni fisici e mettendo in pericolo la vita delle persone.
Un hack su un robot industriale arreca, in definitiva, danni ascrivibili a tre categorie:
La sicurezza dei sistemi industriali IoT, tra cui i cobot, è una priorità per le aziende che impiegano questo tipo di sistemi è di vitale importanza. Specie, tenendo in considerazione che gli hacker sono sempre alla ricerca di nuove superfici di attacco.
Per questo le aziende che impiegano cobot dovrebbero eseguire regolari controlli sui dispositivi in rete, così da individuare eventuali alterazioni.
CNS opera come system integrator nell’ambito della sicurezza per il mondo industriale, oltre che per quello bancario, civile e dei trasporti, per il territorio e per i cittadini. I sistemi di monitoraggio sviluppati da CNS garantiscono sicurezza, controllo e alta affidabilità.
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