Secondo un recente sondaggio IBM la dipendenza dal digitale indotta dalla pandemia creerebbe effetti collaterali. Molti di essi intaccano gli standard di sicurezza e cyber-security. Basta prendere come dato quello per cui sono stati creati in media 15 nuovi account online per individuo. Nell’82% dei casi la password degli account è riutilizzata. Vediamo insieme questi ed alcune altre problematiche.
Cyber-security e digitalizzazione
Il 15 giugno IBM ha annunciato i risultati di un sondaggio globale che esamina i comportamenti digitali dei consumatori durante la pandemia. Si è analizzato anche il potenziale impatto a lungo termine sulla sicurezza informatica della digitalizzazione pandemica. Lo studio ha sottolineato che spesso per gli utenti la comodità dei servizi online è più importante della sicurezza di questi ultimi. Ciò porta a scelte sbagliate riguardo alle password e ad altri comportamenti nocivi per la cyber-security.
La rapida trasformazione digitale delle aziende durante la pandemia può fornire agli aggressori ulteriori brecce per propagare gli attacchi informatici in tutti i settori. Inoltre, secondo IBM Security X-Force, le cattive abitudini di sicurezza personale possono arrivare fino al posto di lavoro.
Ovviamente tutto ciò porta a costosi incidenti di sicurezza per le aziende. Basti pensare che le credenziali utente compromesse rappresentano una delle principali fonti di attacchi informatici segnalati nel 2020.
Il sondaggio di IBM sulla cyber-security
Il sondaggio globale si è svolto su 22.000 individui in 22 zone geografiche. Condotto da Morning Consult per conto di IBM Security, ha identificato gli effetti della pandemia sui comportamenti di sicurezza dei consumatori.
Sono diversi gli assunti che si possono trarre. Analizziamoli insieme.
Il boom digitale sopravviverà ai protocolli pandemici.
Gli individui intervistati hanno creato in media 15 nuovi account online durante la pandemia, equivalenti a miliardi di nuovi account in tutto il mondo. Il 44% dichiara di non aver intenzione di eliminare o disattivare questi nuovi account. Questi consumatori avranno una maggiore importanza digitale negli anni a venire, ampliando notevolmente la superficie di attacco per i criminali informatici.
Molti account, molte password poco sicure
L’aumento degli account digitali ha portato purtroppo alla creazione di password poco sicure. L’82% degli intervistati ammette di riutilizzare le credenziali almeno una volta. Ciò significa che molti dei nuovi account creati durante la pandemia probabilmente si basavano su combinazioni di e-mail e password riutilizzate, che potrebbero essere già state esposte tramite violazioni dei dati nell’ultimo decennio.
La convenienza spesso conta più della sicurezza e della privacy
Più della metà (51%) dei millennial intervistati preferirebbe effettuare un ordine utilizzando un’app o un sito Web potenzialmente non sicuri, piuttosto che chiamare o recarsi di persona in un luogo fisico
La regola dei 5 minuti
Secondo il sondaggio, la maggior parte degli adulti (59%) prevede di dedicare meno di 5 minuti alla creazione di un nuovo account digitale. A livello globale, gli intervistati tentano 3-4 accessi prima di reimpostare la password. Questi ripristini non solo costano denaro alle aziende, ma possono anche rappresentare minacce alla sicurezza se utilizzati in combinazione con un account di posta elettronica già compromesso.