Siete sicuri delle strategie di sicurezza informatica integrate nella vostra azienda? E se non fosse abbastanza ampie da funzionare al 100%? Quali sono i passi per implementare una cybersecurity strategica che sia davvero solida? Vediamo insieme qualche consiglio per rendere le aziende sempre più al sicuro.
Un’azienda è sicura quando anche il suo anello più debole è al sicuro. Pertanto, un’efficace strategia di sicurezza informatica deve comprendere l’intero sistema.
Il numero di utenti, dispositivi e risorse sulle reti aziendali sta crescendo in modo esponenziale. Con la superficie di attacco in espansione, le risorse, la proprietà intellettuale, la reputazione, il personale e i dati dei clienti di un’azienda sono a rischio.
Non c’è da meravigliarsi se la sicurezza informatica è sempre più importante. La cybersecurity strategica esiste proprio per far investire in tecniche di difese più utili. Mentre le soluzioni tecnologiche sono certamente un pezzo essenziale, non servono a molto se manca una strategia.
Le parti interessate devono dedicare tempo a valutare le specifiche priorità organizzative, i requisiti di clienti e dipendenti e il profilo di rischio complessivo.
Una strategia di sicurezza informatica comprende piani su diversi livelli. Questi sono distribuiti per ridurre al minimo il rischio informatico. La cybersecurity strategica deve essere però flessibile, viva, attuabile e adattabile alle aziende in continua evoluzione. In genere si dovrebbe sviluppare una nuova strategia ogni tre o cinque anni, aggiornandola e rivedendola frequentemente.
Uno degli obiettivi più critici per qualsiasi strategia è il raggiungimento della resilienza informatica. Per essere resilienti, i leader aziendali devono ricordare che ogni realtà è unica e richiede un approccio personalizzato.
Non esiste un unico modo di applicare una cybersecurity strategica.
Per raggiungere l’obiettivo è necessario cambiare la propria mentalità. Invece che reattivi, essere proattivi. Non reagire agli eventi, quanto prevenire gli attacchi.
Va da sé, poi, che essere proattivi migliora anche la reattività.
Sì e no. Certamente stanziare fondi sufficienti è necessario. Ma non è detto che il budget sia l’elemento principale di un’ottima strategia.
Una delle maggiori minacce di oggi sono gli attacchi ransomware. Alcuni dei più gravi hanno provocato perdite per oltre 50 milioni di dollari. Molti di questi attacchi si sono verificati perché qualcuno ha fatto clic su un’e-mail di phishing. Se i dipendenti non sono adeguatamente formati, non importa quanto spendi per la sicurezza; il fallimento è inevitabile.
Esistono quindi strumenti, metodi e strategie che le aziende possono implementare quasi senza budget. La vera unica differenza è la mentalità.
Quando si tratta di gestire il rischio, un approccio proattivo è sempre superiore a uno reattivo. Ma essere proattivi, soprattutto quando nuove minacce vengono scoperte a un ritmo così allarmante, è più facile a dirsi che a farsi.
Un recente studio del Ponemon Institute, che ha intervistato 577 professionisti IT e di sicurezza statunitensi, fornisce i numeri per sottolineare la lotta verso la proattività:
Un approccio proattivo alla sicurezza informatica può aiutare a conformarsi e persino superare i requisiti normativi. Inoltre, le misure per la prevenzione, il rilevamento e la risposta agli incidenti sono notevolmente migliorate.
Input your search keywords and press Enter.