Marzo 28, 2018
Potrebbe sembrare ovvio, ma i tempi di guasto o inattività di un sistema di sicurezza sono un incubo per il personale addetto alla protezione delle risorse e per la proprietà di un’azienda, per l’effort richiesto sia in termini di ore uomo che di costi per l’impresa.
I sistemi di controllo degli accessi, la videosorveglianza, le protezioni antincendio, antintrusione e perimetrali dipendono in misura crescente da software e devono sempre funzionare al massimo delle proprie potenzialità.
Quindi, anche un sistema ben progettato e ben gestito è soggetto a tempi di inattività o “fuori servizio” a causa di banali errori del server.
Cosa succede quando un’applicazione che dovrebbe gestire la sicurezza va fuori servizio?
Quanto incide questo malfunzionamento su di un’azienda e sulla sua sicurezza?
L’impatto è sempre considerevole a prescindere dal settore in cui l’impresa opera ma, chiaramente, il danno economico è commisurato alla tipologia di business che si gestisce.
Il danno prodotto da un guasto dei sistemi di sicurezza può essere rappresentato da cali di produzione, dalla perdita di dati riservati che possono a loro volta produrre danni alla brand reputation, perdita di denaro e, nei casi più estremi, addirittura causare incidenti letali. Siamo nel settore dei sistemi critici con particolari esigenze di safety e security, per cui un outage incide significativamente su persone e/o cose.
Ma se volessimo fare una valutazione strettamente economica dei danni, qual è il costo di ogni minuto, ogni ora, ogni giorno di guasto di un sistema di sicurezza aziendale?
Le stime sono molto incerte, quasi nessuna azienda traccia i costi di un downtime fino al verificarsi del danno e la maggior parte delle stesse non si attrezza per attuare pratiche preventive.
Solo di energia elettrica, si stima un 9% di sprechi dovuti a guasti [F. Frattini et al. – Impact of Malfunction on the Energy Efficiency of Batch Processing Systems]. Occorre, tuttavia, considerare il danno economico che può comportare la violazione del sito che il sistema di sicurezza protegge e la reputazione del marchio, cose queste quantificabili caso per caso.
Qual è l’impatto dello 0,05% dei downtime che si verificano in un anno? La risposta è circa cinque ore di dati di sicurezza persi; questa sola minaccia basterebbe a non far dormire sonni tranquilli a chiunque abbia il compito di tenere al sicuro le risorse, le persone e le proprietà di un’azienda.
La soluzione quindi è attuare misure che prevengano i guasti e le perdite che ne conseguono.
Una strategia efficace è rappresentata da Sirio, una tecnologia realizzata da CNS e RisLab che consiste in una centrale di allarme dematerializzata in grado di ridurre i fallimenti e risolverli in tempi ridottissimi.
La complessità e l’elevato numero di componenti rappresentano spesso il tallone di Achille di un sistema di protezione: ogni dispositivo infatti è soggetto ad un guasto che può determinare il mancato funzionamento dell’intero sistema. Sirio risponde a questa problematica con una centrale remota, che in caso di fallimento, in pochi istanti, attiva la macchina virtuale di backup.
Ciò implica maggiore affidabilità e sicurezza, costi ridotti di installazione e manutenzione e soprattutto prevenzione certa dai danni legati ai malfunzionamenti.
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